A poche settimane dal suo ottantasettesimo compleanno, Ornella Vanoni, protagonista di una lunga intervista al ‘Corriere della sera’, icona indiscussa della discografia italiana, ha rivelato di non aver avuto mai un attaccamento morboso per i soldi guadagnati nel corso della sua sfolgorante carriera:

I soldi li ho sempre persi tutti. Un po’ perché mi fregavano: a fine tournée talora mi davano solo una parte di quel che mi spettava; sapevano che non avrei controllato. E un po’ per un senso di solitudine. Ero sempre da sola nelle mie scelte; e gettavo via il denaro. Compravo una casa, la arredavo, poi vedevo che nessuno veniva a trovarmi, neppure mio figlio, e la rivendevo, magari a metà prezzo.

L’amore giovanile per Giorgio Strehler

La raffinata interprete ha parlato, a lungo, dei suoi grandi amori come Giorgio Strehler conosciuto a vent’anni:

Nessun uomo mi ha mai amata tanto quanto Strehler. Era sposato, ma non importava: sposarmi non è mai stata la mia ambizione. Frequentavo i corsi al Piccolo Teatro. L’insegnante di danza era sua moglie, da cui era già separato. Mi detestava: aveva capito al volo che sarei piaciuta al marito. Con lui finì perché non potevo seguirlo nella droga e negli altri suoi vizi. Giorgio era circondato da donne in adorazione; non si capacitava che una potesse dirle di no. Ma io lo adoravo quando lui, un genio, era sul palco. Nella vita lo amavo come si ama un uomo. E delle altre non me ne fregava niente.

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Il fidanzamento con Gino Paoli

Per un periodo della sua vita, la cantante ha frequentato il collega Gino Paoli, con cui, negli anni, è maturato anche un sodalizio artistico molto intenso:

Facevamo lunghe passeggiate. Gino non aveva i soldi neanche per il biglietto del tram; così andavamo sempre a piedi, io gli trotterellavo dietro con i tacchi a spillo, sfinita. Fino a quando, appoggiati a un muretto, gli chiesi: ‘Ma tu sei frocio?’. Rispose: ‘No, perché?’. E io: ‘Mi avevano detto così’. E lui: ‘A me invece hanno detto che tu sei lesbica, canti male e porti male…’. Siamo scoppiati a ridere. E ci siamo dati il primo bacio. Quelle maldicenze perché eravamo diversi. Ma Gino ne era felice: ‘Io li lascio dire, e poi gli scopo le mogli’. Di lui ero gelosissima. Sposato, sempre in giro. Uscivamo di casa ognuno con una borsa di gettoni e stavamo ore al telefono. Ora lui mi dice: ‘Ornella, ti ricordi le risate?’. Ma quali risate, io soffrivo da morire. Sposai Ardenzi, ma ero ancora innamorata di Gino.

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ultimo aggiornamento: 28-08-2021


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